Capitolo sedicesimo – L’IMPORTANZA DI AGIRE

Nota importante: La storia non è editata da professionisti, nasce con poche pretese. Una piccola fantasia che, se vorrai, ti terrà compagnia per un po’. Buona lettura ^_^

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Qualche riga del capitolo precedente…

Tutto accadde in un attimo, mentre Laura ancora cercava di riordinare le idee, Ice si precipitò su di lei, l’afferrò per le braccia per spingerla bruscamente di lato. Si sentì come un tonfo e gli occhi di lui cercarono quelli di lei, erano spalancati e pieni di ansia e preoccupazione. « Stai bene? » le chiese con voce strozzata e digrignando i denti «Ho visto che ti colpivano, ma non ti hanno colpita, vero?» Laura annuì e solo allora Ice si accasciò a terra. A quel punto la ragazza vide un pugnale conficcato sulla schiena di Ice, qualcuno voleva ucciderlo o meglio, qualcuno voleva colpire lei e Ice l’aveva salvata.

Capitolo sedicesimo – L’IMPORTANZA DI AGIRE

Ice giaceva a terra vicino a Laura, quando si sentì un grido dalla folla.

–  Lui o lei non ha importanza, basta che questa storia finisca. –

Laura non si girò né si distrasse da Ice. Con occhi sgranati e resi vitrei dalle lacrime che li stavano inondando, posò delicatamente le mani sulla schiena di lui, a destra e a sinistra del coltello, inerte. Non riusciva a pensare a cosa doveva fare. Il suo sguardo ormai annebbiato ondeggiava dal coltello al viso di lui, che era, sperava, solo svenuto.

– Gregorio so che sei stato tu – Nicolas iniziò a parlare a tono alto per sovrastare il brusio di voci e si rivolse al punto esatto dal quale il coltello era arrivato.

Gregorio non rispose, ma chi era intorno a lui e lo aveva visto lanciare il coltello prese le distanze lasciandolo in mezzo a uno spiazzo, isolato. Era un uomo sulla cinquantina piuttosto tarchiato con i capelli brizzolati e un grande naso a patata. Aveva gli occhi spalancati e fissava Nicolas.

-Sei un brav’uomo, io lo so, conosco il tuo cuore. Però hai fatto un gesto avventato e stupido, non è da te. Anche se non eccelli in intelligenza normalmente sei un uomo pacifico e riflessivo. Chi ti ha indotto a fare questo? –

Nicolas gli parlò con un tono pacato scandendo bene le parole, come se si stesse rivolgendo a un bambino dopo una marachella e non ha un uomo che aveva appena accoltellato un ragazzo. Gregorio era pietrificato. Incapace di rispondere a quella domanda, teneva gli occhi fissi su Nicolas e iniziò a tremare.

-Nicolas aiutami!- disse in quello che si poteva definire un urlo, se solo Laura avesse potuto usare più fiato –Aiuta Ice, te ne prego. Ora non c’è tempo per altro- era disperata.

A quelle parole Nicolas fece un gesto con la mano verso l’uomo che continuava a fissarlo e gli ordinò – Rimani fermo lì, penserò a te dopo. – E ovviamente Gregorio non avrebbe potuto, anche se avesse voluto, muoversi, i suoi piedi furono ancorati per magia al terreno.

Detto questo si avvicinò ai ragazzi e si accovacciò dalla parte opposta rispetto a quella di Laura che continuava a tenere gli occhi su Ice. Sentendo la presenza del suo amico, la ragazza disse in un bisbiglio –Ora non importa altro che salvare Ice.-

-Hai perfettamente ragione.- Nicolas avvicinò la mano al collo di Ice per contare i battiti e poi con un sospiro di sollievo disse -Sono abbastanza regolari vista la situazione, è un bene piccola non preoccuparti. Ora ci penso io, ma ho bisogno del tuo aiuto.-

-Certo, cosa posso fare?- Laura alzò lo sguardo su Nicolas per comprendere meglio le sue istruzioni. Era pallido e la ragazza si allarmò, un dubbio la spaventò: Ice era più grave di quello che volesse farle credere. Forse non voleva farla preoccupare e dissimulava la realtà, ma Laura non diede voce al suo tormento, non voleva che si perdesse altro tempo.

-Laura, ascoltami bene.- Le disse Nicolas.

Lei annuì mordendosi il labbro inferiore per fermare il suo tremore e ascoltò attentamente le indicazioni dell’amico.

–Devi Vedere il futuro di Ice mentre io estraggo il pugnale e gli medico la ferita, è molto profonda è ho paura abbia danneggiato qualche organo… forse un polmone.-

Quelle parole non avevano senso per Laura che credette di aver capito male e chiese di ripetere, ma lui insistette.

-Devi focalizzare il suo futuro, solo così lui non ci lascerà. Devi tenerlo ancorato a questo mondo.-

Nicolas sembrava proprio convinto di quello che diceva, ma per Laura la cosa continuava a non avere senso.

–Come posso visualizzare il futuro di Ice? Non sono capace, non posso gestire le visioni… – I grandi occhi blu di Laura si erano completamente asciugati. Aveva cercato di ricacciare giù le lacrime per rimanere concentrata e completamente vigile sul ciò che bisognava fare, ma mai avrebbe creduto che le sarebbe stato chiesto l’impossibile.

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25 pensieri su “Capitolo sedicesimo – L’IMPORTANZA DI AGIRE

  1. Pingback: Capitolo quindicesimo – ALTRE VERITA’ | LeggimiScrivimi il Blog di Tricoli Sara

  2. Complimenti davvero Sara ,una storia di fantasia che ci cattura dalla prima parte e che prosegue incalzante man mano che si và avanti, la descrivi nei minimi particolari da renderci partecipi come se le immaggini ci passasero sotto gli occhi. Hai davvero una bella fantasia nel creare i personaggi, sei davvero brava,complimenti cara Sara.
    Caterina

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    • Oh tesoro le tue parole mi inebriano di felicità ☺️ grazie mille ❤️
      I miei racconti sono semplici non hanno grandi colpi di scena o intrecci complicati, non riesco proprio ad immaginarle così 😜
      Scrivo ciò che vedo 😉 e se ha qualcuno piace, ho raggiunto la felicità 😍
      Grazie ancora 😘😘😘

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    • Come ti capisco, anch’io a volte rimango indietro in cose che non vorrei, ma la vita è così.
      E poi, forse, è anche colpa mia perché sto pubblicando tante puntate senza un ordine preciso, perché era fermo da un po’ e volevo farmi perdonare ^_^
      Però, anche se adoro i commenti capitolo per capitolo, se vuoi aspettare poi credo di trasformalo in ebook, se riesco 😛 Così è più facile leggerlo 🙂
      ma… ti piace ? Spero di sì, e comunque sappi che ogni consiglio è ben accetto ^_^

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    • Ma chè consiglio scherzi :)) sei bravissima.Mi piace di più a puntate …con l’ibook non ci sono abituata.
      Sei una perdona adorabile l’ho capito da subito,non ti preoccupare…fai quello che ti senti di fare,per me…sei già una cara amica.Un abbraccio cara Sara :))

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