giochiamo la nostra partita…

Ho letto “Tempi supplementari” di Otello Marcacci

Prima di tutto devo chiedere scusa a Otello, perché da quando mi ha contattata è passato davvero molto tempo… troppo!

Poi però, lo devo ringraziare! Perché lo ammetto, se non mi avesse contattata non credo avrei mai letto il suo libro, forse perché il titolo, la trama, mi avrebbero tratto in inganno.

In realtà, questo libro ha tante fasi e ognuna è speciale. Prima di tutto è una testimonianza di un’epoca, uno stile di vita che ormai in pochi ricordano e poi… c’è qualcosa si più profondo che si legge tra le righe, è più che altro una sensazione, una sorta di percezione quasi impalpabile, ma presente per tutto il libro: la voglia di riscatto, di libertà, di giustizia!

Torniamo però alla storia: inizialmente ti destabilizza… per poi portarti indietro nel tempo, per rivivere la spensieratezza della fanciullezza, con tutti i suoi belli e brutti momenti. Insomma, ti fa un po’ sognare con gli occhi da bambino. Dura poco però, perché come tutti i bambini, come è accaduto anche a noi, si cresce e la vita ci porta lontani, ci fa fare esperienze, ci fa prendere decisioni… giuste o sbagliate che siano.

Viviamo accanto a Giacomo, insieme a lui conosciamo tanti amici e “nemici”, che ritroviamo e rivalutiamo. Con lui ci innamoriamo e ci rendiamo conto di chi veramente amiamo. Con lui prendiamo scossoni quelli che la vita ti rifila, quelli che ti fanno dire: «Ma perché!» Però, con lui ci rialziamo e giochiamo la nostra partita.

Insomma, ci commuoviamo con Giacomo, diventiamo saggi, ma anche un po’ scocchi a volte, ma quel che conta è che viviamo…

Consiglio questa lettura a chi vuole fare un viaggio nella vita!

Ah già, ti chiederai cosa c’entra la partita di calcio ^_^ Ebbene, sapientemente raccontata sembra un primo, un secondo e un terzo tempo di una partita che nell’arco di cinquant’anni, si intervalla nelle diverse età dei personaggi, regalandoci sempre tante emozioni.

Il finale? Scontato o forse no!

Trama: I tempi supplementari sono tempi di grazia, nel calcio come nella vita. Quando la superiorità dell’avversario è schiacciante si cerca di coprire la porta fino al fischio finale, e, nel frattempo, si spera: si spera di limitare la sconfitta facendo almeno un goal, si spera che un pallone cada in avanti, quanto basta da far partire l’improbabile contropiede di un mediano; si spera di resistere fino alla fine. E allora si va ai supplementari. Giacomo e i suoi amici vanno tutte le estati al mare in colonia, con le suore, nella pineta di Marina di Grosseto. Quando raccolgono la sfida dei ragazzi di un’altra colonia, inizierà una partita di calcio che durerà per cinquant’anni.

NOTA BIOGRAFICA – Otello Marcacci è nato a Grosseto il 13.3.1963.

Laureato in economia. Vive a Lucca circondato da casini, donne, sogni da realizzare, tasse da pagare, libri da leggere, sei elettroni, vicini inquietanti, ordini angelici di Serafini e tormentato da una maledetta ernia iatale e dalla saudade per le vecchie storie degli anziani.

Ha pubblicato:

Nel 2011 “Gobbi come i Pirenei”     romanzo – (NEO Edizioni)

Nel 2012  “Il ritmo del silenzio”      romanzo – (Edizioni della Sera)

Nel 2013 “La lotteria”                     romanzo – (Officine Editoriali)

Nel  2016 “Sfida all’OK Dakar”      romanzo –  (NEO Edizioni)

Nel 2020 – “La terra promessa – autobiografia Rock” –  saggio –( Les Flaneur)  

***

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20 pensieri su “giochiamo la nostra partita…

    • Ciao tesoro, come ti capisco… io ho moltissime letture che mi aspettano e quanto mi capitano libri molto lunghi che non so se mi possono piacere sono sempre molto restia ad accettare… però dai, piano piano arriviamo a tutto ^_^ Buona serata cara ❤

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