Ho visto… Rapina a Stoccolma

Ho visto questo film perché sono sempre incuriosita da ogni sfaccettatura della mente umana. Ho letto diverse informazioni su questa sindrome, che non è nemmeno riconosciuta ufficialmente dalla comunità scientifica, infatti, non è inserita in nessun sistema internazionale di classificazione psichiatrica, ma io credo sia molto più diffusa di quel che si pensa…

Quello che scatta nella mente umana in certe particolari situazioni, viene definita “modalità di sopravvivenza”, messa in atto dal nostro cervello per sopportare una situazione traumatica e spaventosa.

Credo che qualcosa di simile scatti nelle menti delle vittime dei così detti “rapporti disfunzionali”, insomma, chi viene maltrattato dal partner fisicamente e/o psicologicamente. Infatti, queste persone spesso rifiutano di denunciare il proprio persecutore, per paura, ma anche perché sono realmente grati quando questi non li uccide o li maltratta meno del solito!

Io credo che la gratitudine verso chi ti aiuta, quella “simpatia” verso qualcuno che ti “salva”, è una cosa naturale, ma a volte sfocia nell’assurdo, quando per esempio, vieni salvato dal tuo stesso carnefice…

Questo film, divertente e a tratti grottesco, vorrebbe raccontarci cosa è accaduto quel il 23 agosto 1973, ma non è per nulla conforme alla realtà. È più che altro una sorta di “scimmiottamento” dei personaggi (soprattutto il rapinatore), ma questo credo sia stato voluto, forse per trovare un modo per parlarne senza risultare troppo “pesanti”.

Però, nonostante io abbai apprezzato il film, sono rimasta comunque un po’ delusa dalla superficialità con la quale ha trattato il tema più importante: fare capire cosa “scatta” nella mente dei sequestrati, insomma il meccanismo della sindrome.

Forse, lo ammetto, mi aspettavo più un film/documentario che mi raccontasse cosa effettivamente è avvenuto, ma pazienza… mi ha dato comunque lo spunto per fare un po’ di ricerca per conto mio.

Il film non è molto lungo e scorre via veloce, quindi tutto sommato, lo consiglio, sicuramente è qualcosa di diverso…

Qui di seguito ti riporto i fatti reali (se vuoi leggerli), più sotto invece trovi la trama del film con il link al trailer.

Fammi sapere cosa ne pensi, per ora ti auguro una buona serata ❤

Accaduto realmente: “Un uomo evaso dal carcere di Stoccolma, dove era detenuto per furto, Jan-Erik Olsson, entrò, armato di mitra, nella sede cittadina della Sveriges Kredit Bank. Il 32enne prese in ostaggio quattro persone: la cassiera Elisabeth, 21 anni, la stenografa Kristin, 23 anni, Brigitte, 31 anni, impiegata, e Sven, 25 anni, che era stato assunto da pochi giorni. Olsson chiese la liberazione di Clark Olofsson, un altro detenuto suo amico. Inoltre, chiese un’automobile e di poter fuggire insieme agli ostaggi. Le autorità acconsentirono a dargli un’auto ma non gli permisero di portare con sé le persone sequestrate. L’evento ebbe un’eco mediatica molto potente, poiché Olsson tenne in ostaggio le persone per oltre 130 ore, quasi sei giorni. Durante la prigionia, tra l’uomo e gli ostaggi vi fu una convivenza molto pacifica. Già dal secondo giorno, i sequestrati cominciarono a sviluppare una sorta di empatia con il loro carceriere, tanto da avere più paura della polizia che dello stesso Olsson. Quando furono liberati, alcuni di loro abbracciarono il rapinatore. Dalle interviste condotte successivamente, i sequestrati parlarono di come fossero stati trattati bene e di quanto fossero grati a Olsson per non averli uccisi. Dopo l’arresto, alcuni ostaggi andarono addirittura a fargli visita in carcere. Gli psichiatri, in seguito, nominarono questa reazione emotiva come Sindrome di Stoccolma.” fonte sky spettacolo cinema

Ecco invece cosa racconta il film: “Ethan Hawke è Kaj Hansson, uno svedese appassionato dell’America che adora Bob Dylan. Finisce per chiedere il classico milione di dollari alle autorità (se ne infischia delle corone svedesi), rivelandosi un rapinatore sopra le righe e simpaticissimo. Si finge spietato al telefono con la polizia, mentre nel caveau divide con gli ostaggi le fette dell’unica pera che ha portato con sé. Si sviluppa subito una forte attrazione tra lui e l’impiegata Bianca (Noomi Rapace). La donna è sposata e ha due bambini, ma Kaj è molto più affascinante del grigio marito (“un brav’uomo”, lo definisce lei con scarso trasporto).
Il vero pericolo per gli ostaggi sono gli interventi scriteriati della polizia. Nel film compare anche l’allora premier svedese Olof Palme, interpretato da Shanti Roney.” fonte Giornale POP

per il trailler in italiano, segui il link https://www.comingsoon.it/film/rapina-a-stoccolma/56542/video/?vid=31919

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11 pensieri su “Ho visto… Rapina a Stoccolma

  1. Sono d’accordo con te: Rapina a Stoccolma è soprattutto un film d’azione, e quindi non si preoccupa molto dell’approfondimento psicologico dei personaggi. Di norma in un film d’azione questa mancanza non è un grosso problema, ma in questo caso sì, perché la psicologia è un elemento fondamentale della storia su cui si basa il film.
    Tra l’altro negli ultimi anni gli attori protagonisti di Rapina a Stoccolma sono apparsi in 2 film che mi sono piaciuti molto di più: Ethan Hawke in “Nella valle della violenza” (un western in cui il suo nemico è niente meno che John Travolta!), e Noomi Rapace in “Seven Sisters”. Hai visto i film in questione?

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