Breve racconto: Il vecchio pozzo nel bosco

Questo racconto partecipa alla Challenge del Circolo di scrittura creativa Rayanor’s Hall. Questo mese è stato scelto il tema: Pozzo.

Il vecchio Pozzo nel bosco

di Sara Tricoli

Sono a cavalcioni sulle fredde pietre del bordo del pozzo e mi guardo intorno, indecisa… 

I miei vestiti logori sono ridotti a piccoli brandelli, che non mi coprono abbastanza e sento freddo. Soprattutto percepisco arrivare  un vento gelido dalla nera profondità di questa apertura, mi ghiaccia il piede, ma lo lascio comunque a penzolare nel vuoto. L’altro non sta molto meglio: appoggiato sul prato percepisce l’umidità che cresce man mano che le ore passano, si avvicina la notte, un’altra notte solitaria. 

Sono sola da tanto tempo, ormai saranno passati due mesi o forse di più… o forse di meno… non lo so di preciso. Ho smesso di contare i giorni quando sono arrivata a sedici, come i miei anni. 

Mi dava troppa tristezza tenere il conto della mia solitudine.

Sono stanca!

Guardo il cielo che si sta rannuvolando e comprendo che pioverà! 

La pioggia, questa volta, non mi coglierà impreparata, ho scovato una caverna nella foresta dove posso ripararmi. Sempre che non decida di scavalcare completamente questo bordo di pietra e farla finalmente finita…

Sono stanca di essere sola, sono stanca di cibarmi solo di bacche e radici, sono stanca di non avere nulla per scaldarmi. I miei piedi sono pieni di tagli e vesciche, non avevo mai camminato a piedi nudi prima dell’implosione. Il suolo del sottobosco non è proprio accogliente e chissà quanto ci vorrà perché si formino dei calli, che  magari mi permettano di camminare senza sentire dolore a ogni passo. Credo di aver letto questa cosa da qualche parte, o forse era una favola, chissà, ma poco importa.

Sono stanca… molto stanca, soprattutto di non avere speranza. 

Guardo il cielo e vorrei tanto poter volare via, ma anche fosse… via dove?

È tutto svanito. Quella maledetta arma ha fatto sparire tutto. Quelle maledette guerre che continuavano a portarci via uomini e sostentamenti… 

L’Arma Implosiva li doveva far smettere! 

Tutti avrebbero dovuto averne paura, è stata concepita e costruita per questo. Invece, non solo se ne vantavano, ma l’hanno anche usata, sicuri di poterla controllare. Poveri stupidi, i suoi effetti sono stati devastanti e inarrestabili! 

Il risultato? Tutto è sparito: città, strade, persone; sono rimasta solo io. Io che, quella maledetta mattina ho deciso di fuggire per venire qui, nel bosco, per vedere il famoso pozzo. 

La leggenda narra che le donne rimaste vedove si lanciavano in questo pozzo per il troppo dolore. Però, mai nessuno è stato ritrovato, mai si è udito il tonfo del corpo che toccava il suolo. Sono secoli che il pozzo è asciutto, ma anche stranamente vuoto: nessun cadavere!

Eppure le “Anziane del paese”, le sagge, quelle più longeve di tutti, lo chiamavano il Pozzo Magico. Cos’avrà poi di magico, non capisco. Forse perché quelle donne sparivano, sempre che si siano mai lanciate veramente… Rabbrividisco!

Faccio dondolare il piede che è nel pozzo e mi sporgo per guardare giù: non si vede nulla, è tutto buio. 

Mi fa paura, ma, in realtà, a poco a poco, mentre sono qui seduta, l’inquietudine sta passando per lasciare il posto al desiderio: non voglio più essere sola!

Sollevo il piede dal manto erboso e piegando il ginocchio, lo appoggio vicino al mio pube. Abbraccio la gamba e appoggio il mento sul ginocchio. Sono ancora indecisa…

Piego il viso da un lato, verso il bosco e in lontananza vedo le montagne. Chissà se dall’altra parte qualcuno si è salvato? Me lo domando spesso, ma quando ho provato a salire sulle montagne, non ci sono riuscita. 

Ogni giorno sono più debole, ogni giorno sono più triste e sconsolata. 

Sono stanca!

Una lacrima lascia il mio occhio e dopo avermi rigata metà guancia,  cadere sul bordo del pozzo, disegnando un cerchio perfetto.

L’indecisione mi sta lasciando. Avrei dovuto sparire anch’io insieme a tutti gli altri e… anzi, urlo arrabbiata verso il bosco alzando il viso:  «Non avrebbe dovuto sparire nessuno! Avrebbero dovuto vivere tutti in serenità: senza guerre, senza combattimenti, senza morti ammazzati!» Sospiro e mi asciugo gli occhi, altre lacrime sono comparse a mi offuscano la vista.

Faccio scivolare anche l’altro piede nel pozzo e li lascio dondolare avanti e indietro, mentre l’ultimo barlume di incertezza mi lascia… 

Bisbiglio mentre faccio forza sulle mani e sposto il bacino in avanti: «Vorrei che ritornassero tutti, ma che questa volta vivessimo felici e in armonia.»

Con questo desiderio nel cuore, mi lascio scivolare giù, in silenzio, lentamente, come se entrassi in una vasca di acqua calda e profumata… poi precipito e… sparisco!

 

***  ***  ***

Finirlo così è proprio triste ^_^ quindi se vuoi il lieto fine… eccolo:

Il pozzo in realtà è veramente magico e la nostra cara amica si ritrova nuovamente nel suo mondo, ma questa volta è luogo migliore, senza guerre né crudeltà, dove tutti vivono in armonia, proprio come lei lo ha desiderato ❤ 

 

 

14 pensieri su “Breve racconto: Il vecchio pozzo nel bosco

  1. Ciao Sara!
    Mi è piaciuto molto il tuo racconto: sei riuscita a trasmettere tutta la tristezza di questa donna senza renderla opprimente per il lettore; anche io come Giuseppe preferisco il primo finale 😀

    Piace a 1 persona

    • Grazie 😊 sono sempre felice quando leggo apprezzamenti come il tuo. ❤️
      Il primo finale è quello originale… la sensazione che volevo trasmettere era proprio quella 🤗
      Però poi la mia mente pretende sempre il lieto fine e quindi, rileggendo ho pensato: e se ci aggiungessi un po’ di magia? Ed ecco la scappatoia 😉
      Che può esserci oppure no, al lettore la scelta 😍
      Grazie ancora 🙏 a presto 😘

      Piace a 1 persona

  2. Pingback: Racconti XXV challenge – Pozzo – Raynor's Hall

  3. È molto bello Sarà! Ho percepito tutto il senso di sconfitta e delusione e solitudine. Anche a me piacciono le storie a lieto fine, almeno nella finzione voglio che tutto finisca bene. In qualche modo mi hai ricordato Alice nel paese delle meraviglie, quindi ti confesso che mi piacerebbe molto un seguito di questa storia. Brava!!

    "Mi piace"

    • Una cosa è certa: il mio intento è sempre quello di trasmettere emozioni…. Grazie per averle percepite 😍
      Poi mi piace inventare lieti fini perché nella realtà non ci sono quasi mai… ma come avrai notato è solo una scappatoia aggiunta a parte, per chi ha un animo romantico e vuole sognare una magia che possa salvarci tutti 😉
      Grazie per esserci 😘

      Piace a 1 persona

Lascia un commento