Buona serata con un racconto: TESTAROSSA

Eccomi a partecipare al gioco di Aven, Evento di Il Raynor’s Hall

RACCONTO:

TESTAROSSA

di Sara Tricoli

Sto pedalando come una forsennata su per questa salita che sembra non finire mai.  A ogni giro di ruota sento i muscoli delle gambe bruciare, ma ci devo riuscire, devo arrivare a qual raduno.

Finalmente lo fanno nella mia città e non so perché decidono che la “cima di una montagna” è il posto ideale.  Uffa sono proprio sfortunata! 

Ero così contenta di partecipare e anni che voglio intervenire. Ho sempre pensato che sarebbe stata una cosa veramente divertente ed eccitante e non vedevo proprio l’ora. Poi, questa mattina, quella stupida della mia macchina, una stupenda nuovissima auto sportiva rossa fiammante non è partita, lasciandomi come unica alternativa: la bicicletta… e rossa anche lei, ma per fare quasi 25 chilometri non è l’ideale. Fa niente, mi sono detta e sono salita in sella.

Va bene che sono allenata e che non sto veramente raggiungendo la cima di una montagna, ma solo una collinetta poco fuori città; comunque pedalo e l’affanno aumenta, mentre gli occhi mi bruciano visto che ho dimenticato gli occhiali da sole e il vento e il sole infastidiscono i miei occhi verdi, che sono sempre stati delicati!

Anche l’anno scorso stavo per andare al raduno, ma ho discusso con il mio ragazzo. Avevo già il biglietto in mano e abbiamo litigato, l’ennesima litigata. Lui era contrario che io prendessi quel treno, mi ha detto che era una cosa stupida… A dire il vero ci siamo proprio lasciati e io mi sono sentita talmente triste ed ero talmente arrabbiata che ho lascito perdere, non ci sono più andata. Mi sono pentita però, non bisogna desistere, se una cosa ci interessa, non bisogna rinunciare!

Un’altra pedalata e un’altra ancora, sono tutta sudata, arriverò e sarò in uno stato pietoso. 

Sorrido pensando che a me non mi importa assolutamente niente di queste cose, voglio solo esserci.

In quest’ultimo anno sono cambiata veramente tanto. Non mi curo più degli altri, faccio solo quel che mi va e quel che ritengo giusto: se ho fame mangio, se ho voglia di oziare lo faccio e se ho voglia di allenarmi, mi alleno! Non devo più rendere conto a finanziati esigenti, non devo più giustificarmi o adeguarmi, non devo più fingere di essere allegra quando non lo sono, né triste quanto ho voglia di ridere solo per non turbare gli altri. Ho scoperto che essere se stessi fa sentire liberi e felici e ho scoperto che solo in questo modo riesci veramente a capire chi ti vuole bene, chi sono i tuoi veri amici, quelli che ti apprezzano per quello che sei. 

Forse lasciarmi con quell’idiota è stata la cosa migliore che potesse capitarmi. 

Pedalo, pedalo, pedalo e finalmente arrivo in cima, mi fermo a uno stop e butto uno sguardo al mio navigatore, che giace sull’apposito supporto agganciato al manubrio, per sapere da che parte svoltare, ma non serve. Sento provenire un piacevole schiamazzo dalla mia sinistra e alzando gli occhi noto un parchetto e al suo interno un bel gruppetto di TESTEROSSE. 

Sorrido, guardo a destra e sinistra e attraverso la strana. Lego la bici alla staccionata e mi avvicino con la mia chioma rossa (sicuramente tutta gonfia e scompigliata) a tutte le altre chiome rosse. Alcune si voltano, mi sorridono e mi salutano tendendomi la mano e io mi sento a casa.



Chissà se ti è piaciuto ^_^ Io spero di sì, comunque se hai voglia fammelo sapere… intanto ti auguro una buona serata ❤

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