Racconto: Nozze sì, Nozze no!

Questa storia partecipa alla diciannovesima challenge del Circolo di scrittura creativa Raynor’s Hall.

Il tema estratto per questo mese è stato “Nozze”

Spero che il racconto vi piaccia, fatemi sapere 😉

           Racconto, Titolo: Nozze sì, Nozze no!

di Sara Tricoli

 

«Sposarci? Perché dovremmo sposarci? » Chiese lei incredula.

«Mi sembra naturale, stiamo bene insieme e sposarci è un passo normale, » le rispose lui senza scomporsi troppo.

«Normale? Cosa c’è di normale nel legarsi con una persona per tutta la vita. » Elisa era molto seria e i suoi occhi neri e profondi non avevano nessun tentennamento, era tanto decisa che fece tremare il cuore di Manuele.

«Di solito le donne sono felici se il loro ragazzo pone la fatidica domanda, » le sorrise sperando di addolcirla un po’.

«Di solito… normalmente… Tu hai sempre saputo che io non sono come tutte le altre ragazze. » Elisa mantenne un tono pacato, come se stesse esponendo dei fatti già assodati.

Erano seduti su di una panchina non lontana dall’ingresso del pacchetto vicino all’università che entrambi avevano frequentato e dove si erano conosciuti solo due anni prima.

«È da tempo che ti dico che dobbiamo lasciarci e se tu mi avessi ascoltata ora non ci troveremmo a questo punto! » esclamò lei risoluta.

Erano girati uno difronte all’altro e Manuele per l’ennesima volta si ritrovava a dover affrontare questo discorso. Si ricordava perfettamente come si erano svolte le loro precedenti discussioni in merito, una fra tutte gli tornò in mente, la prima. Era stata la più dolorosa, ma lui era stato bravissimo. Dopo solo tre mesi che si frequentavano, mentre stavano prendendo un caffè seduti al tavolino di un bar lei lo aveva informato della sua decisione di lasciarlo:

« Stiamo bene insieme, perché hai deciso di non volermi più vedere?» Aveva chiesto Manuele spaventato da quell’improvvisa dichiarazione. Istintivamente si era avvicinato di più a lei, quasi timoroso che lei potesse andarsene definitivamente.

« È proprio perché sto molto bene con te che è meglio se non ci vediamo più.» Gli rispose lei guardandolo dritto negli occhi, quegli occhi verdi talmente perfetti, talmente definiti nel contorno che sembravano disegnati dal miglior artista.

« Ma io non capisco il motivo, di solito le persone smettono di vedersi quando si danno sui nervi o non trovano piacevole la reciproca compagnia… » aveva iniziato ad abbozzare un discorso sensato, che però gli morì sulle labbra, vedendo il viso di lei tanto risoluto e determinato. Non stava per nulla scherzando.

«Sì è vero, di solito funziona così, ma tu sai che io sono particolare, quando mi hai avvicinata sapevi che ero diversa dagli altri. » Elisa aveva sempre il suo solito tono pacato che non lasciava trasparire i suoi pensieri né tanto meno i suoi sentimenti. Questa era una delle tante cose che Manuele Amava e nello stesso tempo Odiava di lei.

«Sì, lo so, tu sei un genio e ragioni diversamente da noi comuni mortali. Hai degli amici ma li frequenti poco, perché hai sempre qualcosa da fare e non hai mai tempo. Però, lo sai, quando ti ho sentito parlare durante la lezione di filosofia, ho pensato che eri meravigliosa e ho voluto conoscerti… non so nemmeno io perché, ma ho visto qualcosa in te. Sinceramente credo di avere avuto ragione. Stare insieme a te è molto bello… Vabbè non voglio certo supplicarti, evidentemente nonostante tu dica il contrario, io non ti piaccio,» disse il ragazzo abbassando il capo fintamente rassegnato, ma in realtà sperando in una reazione.

«Non è questo il punto, sai che mi piaci altrimenti non ti avrei dedicato nemmeno un secondo del mio tempo. » Una leggera inclinazione nella voce della ragazza, un’incertezza, un tremolio, fece alzare di scatto il capo di lui, ero proprio quello che sperava, anche se minima, era una reazione.  Non si fece anticipare e parlò spedito: «Senti ci stiamo frequentando solo da tre mesi, aspettiamo a lasciarci… se un po’ ti piaccio e se non ti do fastidio, dammi altro tempo. »

«Altro tempo per fare cosa? » Chiese lei disorientata, non era certo la reazione che aveva previsto.

«Mi servi » butto lì il ragazzo senza avere nemmeno un piano preciso in mente, ma sapeva bene che non poteva dichiararsi innamorato perso o lei non l’avrebbe nemmeno ascoltato. Doveva imbrogliarla!

Distolse un attimo lo sguardo per guadagnare un po’ di tempo e riflettere. Si sistemò il suo ciuffo biondo e gli venne un’idea: «Ok ti dico la verità: sto conducendo un esperimento e mi servi. » Ecco ora si era giocato quello che riteneva il suo jolly, sperava che con questa stupida bugia lei si facesse abbindolare.

«Un esperimento? » Era perplessa e per la prima volta in tre mesi il suo viso esprimeva interesse e rispetto verso Manuele. Lui capì subito di aver fatto centro e cercò di concludere una sorta di patto: «Facciamo così, fino a quando ti sarà tollerabile saremo una coppia. Allora, affare fatto? »

Lei sollevo delicatamente un sopracciglio, era nero e sottile e di solito formava una curva armoniosa, ma con quell’espressione (che lui non le aveva mai veduto prima e che trovò meravigliosa) si formò un piccola ala di gabbiano.

«D’accordo » Concluse leggermente incuriosita.

Manuele sorrise, orgoglioso di sé.

Da quel lontano giorno c’erano stati altri tentativi da parte di lei di porre fine al loro rapporto, nonostante non ci fossero problemi. Lui però le rammentava sempre la promessa e siccome lei non trovava nulla che non andasse in lui, né nel loro rapporto, ed essendo una persona molto sincera (non pensò mai nemmeno di fingere non gli importasse di lui), rimasero insieme.

Dopo due anni eccoli seduti su di una panchina parlare di nozze, o meglio, a parlare di eventuali nozze.

«Lo so che tu volevi porre fine alla nostra storia da tanto tempo, ma sai cosa ti dico, non ho mai capito il perché, » disse lui avvilito. Ormai erano mesi che lei non parlava più di lasciarlo e Manuele sperava fosse finalmente arrivato il momento di consolidare il loro rapporto.

Elisa fece un lungo sospiro e dopo una breve pausa, come a voler trovare le parole più giuste, disse: «Non fraintendermi non ho detto che non ti amo, è solo che non voglio legarmi ad una persona che mi porti a fare scelte sbagliate o comunque irrazionali. Non voglio compromessi, non voglio dover scegliere il bene altrui invece che il mio. Molti pensano che il mio sia solo egoismo, che sono insensibile, invece pensaci: quante volte una persona di valore è sacrificata in un ruolo che non è il suo solo perché ha deciso di condividere la propria vita con qualcuno? Se io ora decidessi di sposarmi con te, avremmo impegni, mi chiederesti tempo, quanto magari io devo e voglio fare altro. Dovrei pensare alle tue esigenze, ai tuoi desideri, dovremmo fare cose che piacciono a te e che magari a me non interessano. Lo farei sicuramente con amore per vederti felice, ma non sarebbe la scelta giusta. Non sono certo un robot al quale non importa di nessuno, mi piace molto sentire il calore intorno a me… » un lento sospiro per poi riprendere con un tono più dolce.

«Segui un attimo il mio ragionamento: adesso tu sei ben disposto, sei preso da questa nostra storia. Però adesso tu hai la tua vita e io ho la mia, ci vediamo, stiamo insieme un po’ e tutto sembra andare bene, ma nel momento in cui le nostre vite si fonderanno, nel momento in cui vivremo nella stessa casa, tu inizierai a non tollerare certi miei atteggiamenti. Ad esempio quando io sarò completamente assorta da un mio progetto e passerò ore e ore al tavolo da lavoro magari mettendo disordine in giro o non prestando attenzione a te e a quello che fai o pensi o desideri… Accadrà e non potrò farci nulla. Io sono fatta così! » Gli occhi di Elisa erano lucidi e la sua voce era commossa. In questi due anni il suo atteggiamento nei confronti di Manuele era cambiato e aveva iniziato manifestare un po’ di più i suoi sentimenti, anche se solo in rare e importanti occasioni, ma mai come ora, mai così tanto.

Il ragazzo era sbalordito da tanta commozione e le parole di lei, il loro significato, l’avevano appena raggiunto, sembravano così vuote paragonate a tanta dolcezza. Se non fosse stato sicuro di amarla già in una maniera incalcolabile, avrebbe giurato di essersi perdutamente innamorato di lei, un’altra volta, ancora di più.

Sapeva che lei lo amava, quella era una prova inequivocabile e null’altro contava per lui. Sapeva che il loro futuro matrimonio sarebbe stato diverso dagli altri, sapeva che lui avrebbe dovuto occuparsi di tantissime cose che normalmente spettano alla donna. Lo sapeva e lo aveva messo in conto, non gli importava… il più era fare capire a lei che gli andava bene.

Forse ci avrebbe messo altri due anni, o forse non ci sarebbe mai riuscito, ma sapeva che primo a poi avrebbe portato all’altare quella stupenda creatura che lo incantava ogni giorno di più.

Per ora non voleva perderla e quindi si limitò a un semplice «Hai ragione, come sempre del resto. Parliamo d’altro. » Le prese una mano nelle sue e si avvicino piano piano per baciarla dolcemente.

Lei che era sempre più disarmata da questo ragazzo che la sapeva stupire come nessuno, questo ragazzo che non riusciva a comprendere ne tantomeno a prevedere, come invece era solita fare con chiunque altro. Lo lasciò fare e anzi corrispose con trasporto al bacio e poi si lasciò abbracciare abbandonandosi a lui come non aveva mai fatto con nessuno. Il suo corpo sempre rigido e reattivo sapeva rilassarsi solo appoggiato a Manuele come se in lui trovasse un’estensione di sé. Si baciarono ancora ed Elisa capì che ha lui non importava un granché di tutto il suo discorso… ma tutto sommato, andava bene così.

Le nozze erano annullate o forse solo rimandate… chissà…

23 pensieri su “Racconto: Nozze sì, Nozze no!

  1. No ma che carini ❤ lei la capisco molto. Mi è capitato (non in ambito amoroso, ma in ambito di amicizia) di volermi allontanare da qualcuno un po' perchè non mi sentivo all'altezza e un po' perchè avevo paura di perdere quella persona. E' una storia molto particolare e mi piacciono davvero molto le personalità che hai creato ^_^ brava!

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    • Ciao carissima, sono molto felice che i miei ragazzi ti siano piacciuti… Interessante la similitudine con la tua esperienza… la paura di perdere qualcuno a cui si tiene, a volte ci fa fare cose sciocche 😅
      Un abbraccio 😘

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  2. Ciao, Sara!
    Il tuo racconto è molto bello e… strano? entrambi sono certi di quello che provavano, ma la paura di lei di perdere la propria libertà la intimorisce. Però sono molto dolci assieme, speriamo in un finale felice per entrambi!

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    • Ciao tesoro, grazie 😍
      Sono contenta che ti sia piaciuto e il fatto che lo trovi “strano” mi riempie di orgoglio 🤗mi piace molto sorprendere…
      sai che adoro il lieto fine, quindi nella mia mente c’è… vivranno sempre un rapporto particolare, ma staranno bene insieme ❤️
      Chissà un giorno racconterò anche la loro storia.
      Grazie ancora 😘

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    • Grazie, hai colto la profondità del loro amore e ne sono felice perché era mio intento farlo comprendere, nonostante lei possa sembrare (se giudicata superficialmente) un po’ distaccata 😅
      Sì il finale può dare sfido a diverse ramificazioni della storia, ma io spero non si lasceranno mai…
      (Da regolamento la storia avrebbe dovuta essere anche più corta di così, ma io proprio non riesco 😓)
      Grazie del tuo prezioso messaggio 😍

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  3. Mi piacciono molto le relazioni fuori dagli schemi e le personalità geniali eccentriche. Qui ho trovato entrambe le cose! Elisa all’inizio sembra un po’ arida, invece poi si scopre che nasconde una ricchezza di sentimenti. Il suo rifiuto appare come un tentativo di proteggersi e proteggere Manuele. Davvero un bel racconto emozionante. Secondo me potrebbe essere l’incipit per creare qualcosa di più lungo. Alla prossima! 🙂 😘

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    • Ti ringrazio molto, mi fa veramente piacere che il racconto ti sia piaciuto e hai perfettamente ragione, era nel mio intendo creare una Elisa un po’ spaventata e sulla difensiva… ma alla fine Manuele è il compagno giusto per lei, perché la ama proprio per com’è…
      Scrivere di più su di loro? Perché no, magari un giorno… 😉
      Grazie ancora di cuore per avermi letta e per avermi Scritta ❤

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  4. Bello! Bello! La prima frase m’ha fatto sussultare: è ciò che ho detto all’alberello del bradipo il giorno che si è proposto (condito però da un sonoro, mai sei scemo?!). Nel nostro caso, abbiamo mangiato una montagna di confetti 😛
    Bacione
    Sid

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