Racconto: “IL VERO AMORE” di Tricoli Sara

Ciao, ecco un breve racconto scritto così di getto tempo fa… chissà se ti piacerà, Buona lettura ^_^

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IL VERO AMORE di Tricoli Sara  

– Non posso devo andare, tu non capisci, questa storia non finirà bene. Tu devi sposarti fra tre mesi, io non voglio rovinare la vostra felicità. Lasciami andare!- Disse disperata Francesca cercando di divincolarsi dalla presa ferrea di Daniele, ma lui sembrava così risoluto a non lasciarle la mano e anzi gentilmente ma con decisone la sospingeva verso di sé.

– Sei tu a non capire – Iniziò a dirgli con tono risoluto – Io, da quando ti ho vista, non faccio che pensare a te. Sei tu la donna che voglio e sistemerò tutto, spiegherò tutto, fidati.-

– Fidarmi di te? Tu che avevi promesso amore eterno ad un’altra.- Sapeva di essere stata un po’ dura, ma tutto era lecito pur di togliersi da quell’impiccio.

– E no, non ho ancora promesso nulla, non ho ancora giurato: “finché morte non ci separi” – E con un abile gesto riuscì a catturare anche l’altra mano.

Sembravano estremamente buffi, con quegli abiti stile ottocento (a causa di una bizzarra festa in costume e non era nemmeno carnevale) chiusi in una stanzetta dove c’era una sorta di dispensa. Il padrone di casa Carlo, un amico comune, aveva chiesto a Daniele di andare a prendere altro vino; e la stessa cosa l’aveva fatta Elena, compagna di Carlo, con Francesca, chiedendole di prendere altre bibite. Una coincidenza che aveva dato l’opportunità a Daniele di parlare con la schiva Francesca, che saputo delle sue imminenti nozze, aveva cercato di evitarlo come se avesse la peste.

Entrato nella dispensa, appena vista, lui era stato lesto ad avvicinarsi a lei e ad afferrarle una mano per poi attirarla a sé. Con i loro corpi così vicini, da sentirne il calore, si rese conto di quanto gli mancasse stringerla. Lei però era stata subito battagliera e testarda e non aveva fatto che divincolarsi per scappar via.

Ora che era riuscito a catturare anche l’altra mano non avrebbe mollato facilmente la presa. Francesca doveva ascoltarlo, non rispondeva più alle sue chiamate né ai suoi messaggi. Lui aveva un disperato bisogno di chiarirsi, di farle capire quanto l’amasse.

Sei mesi prima si erano conosciuti e avevano passato una serata meravigliosa. Era sempre durante una festa, ma in un locale della loro città. Nicol, la fidanzata di Daniele, non era potuta andare, perché era all’estero, in viaggio di piacere con un’amica, e lui era stato tanto pregato di partecipare ugualmente. Aveva acconsentito sicuro che non si sarebbe divertito per nulla, invece…

Francesca era entrata con un gruppo di amici, un paio di quelli li conosceva anche Daniele e proprio un’amicizia comune gli aveva riferito, dopo circa un paio d’ore, che lei lo trovava molto carino. Daniele che non era riuscito a staccarle gli occhi di dosso per tutto il tempo, udito quel messaggio si era precipitato a presentarsi. Quella era stata una serata memorabile. Erano anni che non si sentiva così emozionato ed era fantastico percepire di essere ricambiato. Francesca era stupenda, simpatica, bella, gentile e un pochino maliziosa. Quando le rivolgeva qualche battuta piccante, diventava teneramente rossa in viso e lui la trovava ancora più adorabile.

Si videro per tutto il mese seguente e la passione non tardò a travolgerli. Tutto sembrava meraviglioso; ma poi un giorno a Francesca venne riferito che Daniele era “decisamente impegnato”.

Fu la fine di tutto. La ragazza si arrabbiò tremendamente e non volle più saperne di lui.

Ecco perché ora Daniele non poteva lasciarsi sfuggire questa opportunità, forse l’ultima.

-Ti prego, ti prego Francesca, tu hai ragione ad essere arrabbiata, avrei dovuto dirti subito che ero… diciamo… che…- Cercava di ponderare bene le parole, sapeva di avere poco tempo a disposizione. Qualcuno poteva venirli a cercare o la stessa Francesca poteva decidere di mettersi a urlare e lui mai e poi mai avrebbe voluto continuare a stringerla in quel modo; in altri sì, ma in quello non era per nulla nella sua natura.

– Sei fidanzato, ti devi sposare, mi devi lasciare in pace. Vai, sposati e sii felice.- Gli disse lei fissandolo negli occhi e poi in tono imperativo aggiunse -E ora lasciami!-

Daniele la lasciò all’istante, tanto da sorprenderla e sconcertarla.

– Non volevo farti male o farti arrabbiare, volevo solo parlare con te. Che tu lo voglia o no, mi sono innamorato di te e non posso più sposare Nicol.- Ecco lo aveva detto.

– Sei pazzo, non mi conosci nemmeno e con la tua ragazza stai insieme da quanto? 10 anni? E se io non fossi quella che tu credi? E se io non fossi giusta per te? Fammi una cortesia, sposati! Io non voglio assolutamente questo peso sulla coscienza.- Francesca fece un passo indietro, era libera ma sorpresa di non volersene andare.

– Hai ragione, non ti conosco, ma voglio conoscerti. Magari la nostra storia finirà, non lo so. Magari non inizierà nemmeno, non lo so. Inizio anche a dubitare che il vero amore esista. Ero convinto di provarlo per Nicol, invece da quando ho visto te… – Si passò nervosamente una mano fra capelli e poi con un sospiro sconsolato aggiunse: – Nessuno ci garantisce nulla, ma di una cosa sono certo: non amo Nicol, provo affetto e rispetto, ma non amore; non è nemmeno lontanamente lo stesso sentimento che provo per te. Quindi, non la sposerò più.-

Francesca si guardò intorno, si sentiva le gambe molli e cercava qualcosa su cui sedersi, ma non c’era nulla. Era turbata, estremamente turbata.

Prese un grande respiro e facendosi coraggio fissò Daniele negli occhi. In quei bellissimi occhi azzurri che l’avevano stregata dal primo momento.

Si ricordava perfettamente di aver tirato una gomitata alla sua amica e di avergli confessato che c’era un tipo alla festa che trovava molto, molto carino. “Strano” lei che oramai si credeva immune ad ogni sentimento, lei che con l’amore aveva chiuso. Sabrina, la sua amica, lo conosceva e si era offerta di presentaglielo, non aveva però riferito che il caro ragazzo era fidanzato da un bel po’ e in procinto di sposarsi. Quindi, ignara della realtà, Francesca pensava di aver finalmente incontrato qualcuno di interessante, qualcuno che valesse veramente la pena conoscere in maniera più approfondita. Tuttavia non volle essere presentata, aveva ancora idee strampalate sull’amore, convinta che se una cosa dovesse accadere, sarebbe comunque successa.

Sabrina non era dello stesso avviso e alla prima occasione avvicinò Daniele per spingerlo a fare il primo passo. Non le erano sfuggite le insistenti occhiate che lui rivolgeva alla sua bella amica. E fu così che quel famoso “qualcosa” accadde.

I giorni successivi alla festa erano stati bellissimi. Lui era veramente meraviglioso, interessante, simpatico, gentile, spiritoso. Lei si stava proprio innamorando, anche la sintonia, per così dire “intima”, era perfetta. Tutto era troppo perfetto. Francesca aveva imparato a suo tempo e con una triste storia che spesso chi troppo ama viene tradito e si era ripromessa che, mai più si sarebbe fatta incantare e mai più avrebbe dato la possibilità a qualcuno di ferirla. Ecco perché era scappata appena saputa la verità. Si era sentita tradita, nuovamente.

Però, ora, in quella dispensa, nonostante tutto, le parole di lui, la sua risolutezza, la stavano facendo tentennare. Decise di essere chiara una volta per tutte e rispose alle parole di Daniele con decisione, disse: – Sei sicuro di quello che dici? Come posso credere che mi ami, anche a Nicol avevi detto la stessa cosa. E se un giorno ad una festa incontrassi un’altra ragazza? Chi mi assicura che non ti innamorerai di lei e mi lascerai come ora fai con Nicol?-

-Nessuno!- Rispose lui serio senza abbassare lo sguardo.

– Beh almeno in questo sei onesto! – Diede voce ai suoi pensieri sbalordita.

Daniele allargò le braccia in segno di resa. Non poteva fare altro, le parole di Francesca erano giuste e lui stesso ci aveva pensato. Era stato tanto sicuro dei sentimenti per Nicol fino a sei mesi prima… Quando era stato travolto da nuove emozioni, aveva cercato di non pensarci, di assopirle. Aveva provato a soffocarle, ma loro uscivano sempre con maggior prepotenza. Allora era ripartito alla carica, avrebbe parlato con Francesca, doveva sapere se poteva avere una speranza.

– Posso solo dirti che quello che provo per te non l’ho mai provato per Nicol. Non l’ho mai provato per nessun’altra. Lei non ha nulla che non vada, è una persona meravigliosa, ma tu mi fai vibrare il cuore. Credo che questo sia amore, quello vero. –

-L’amore non esiste, è per i sentimentali. Quando passa la passione, passa tutto!- Disse triste lei.

– Non puoi parlare seriamente, non puoi crederlo veramente – Daniele forse per la prima volta comprese che qualcosa, qualcuno al di là di lui aveva turbato quel cuore, magari spezzandolo.

Lei si morse il labbro, forse lui aveva intuito qualcosa. Francesca portava una  maschera, celava ogni sentimento dietro a quella maschera, ma era così tanto tempo che lo faceva, che aveva finito per crederci anche lei.

Daniele aveva ancora le braccia aperte e lei si sorprese a fissarle. Avrebbe tanto voluto farsi avvolgere da quelle braccia e farsi stringere forte da far mancare il fiato.

Poi le parole di lui la destarono e la sorpresero ancor più.

– Indipendentemente da quello che vorrai fare tu, io mando a monte le nozze. Lascerò tutto a Nicol: casa, mobili, macchina. Non voglio toglierle nulla. Non si merita tutto questo, ma non posso fare altro, non posso sposarla sapendo di non amarla. Le voglio bene, ma non è amore, non è assolutamente amore. Ora so cos’è l’amore e non credo… Non credo proprio che si possa provare qualcosa di più per un’altra persona di quello che io provo per te.-

-Quindi?- Chiese esausta Francesca.

-Quindi, io chiederò il trasferimento e mi rifarò una vita altrove e se tu vorrai mi potrai raggiungere per vedere dove ci porta questa storia. Non ti prometto nulla se non il mio amore… Non credo che potrò mai incontrare un’altra che mi fa provare quello che provo con te. Sei presente in ogni mio pensiero, come una piccola melodia che fa da sottofondo al mio essere. Non ho bisogno di te, posso vivere anche senza di te. Però voglio vederti e parlarti e toccarti; non perché ne sento il bisogno, ma perché lo voglio. Vorrei vivere con te! Ora sono io che chiedo a te, quindi? –

– Non lo so, ma se farai tutto questo, e non dico che lo approvo; magari per un fine settimana… Fra molto, molto tempo, magari ti posso venire a trovare… Chissà forse mi potrai dimostrare che in fondo in fondo, l’amore esiste. –

Detto questo con tutta la forza che le era rimasta, Francesca fece una riverenza e si congedò. Un gesto teatrale, in perfetta armonia con l’abito che indossava, ma soprattutto, l’unico sistema che l’era venuto in mente per evitare ogni contatto e fuggire via.

Fine. ^_^


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48 pensieri su “Racconto: “IL VERO AMORE” di Tricoli Sara

  1. Persone che riescono a dirsi tutto questo sono ammirevoli
    Forse non sono mai stata di troppe parole forse la mia discorsività è stata scarna come dei miei interlocutori
    Ho sempre pensato che la fisicità ostacola la comunicazione verbale, quando ti leggo penso ai grandi del romanzo come Shakespeare e mi chiedo se avessi letto di più avrei saputo parlare così bene come te di sentimenti?
    Non so se si capisce na mi è piaciuto molto il tuo racconto

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  3. Sono sempre del parere che è meglio la peggiore verità di ogni bugia od omissione, anche di quelle che normalmente potrebbero essere ritenute “a fin di bene”. Certe situazioni possono dare adito a dubbi che rimangono latenti in una coppia per scoppiare improvvisamente quando meno te lo aspetti e mandare tutto per aria.
    Grazie Sara, molto ben scritto. Ciao, Piero

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    • Sei un vero tesoro ☺️ direi che dai commenti deduco che Daniele non piaccia molto, invece io volevo creare un personaggio da amare😄 lui povero è vittima di se stesso, credeva fosse amore con Nicol invece … e poi dai le lascia tutto e vuole cambiare vita, indipendentemente dalla decisione fi Francesca… almeno non è un ipocrita che tiene il piede in due scarpe 😂
      Buona notte dolce amica 😘

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