Voce fuori campo: Come ho già detto, prima o poi questo racconto diventerà qualcosa di più… insomma è mia intenzione arricchirlo, per ora vi lascio l’Epilogo come è stato concepito prima di prendere questa decisione (un po’ suggerita ^_^ e ne sono contenta <3)
Grazie a chi mi legge, è una bella sensazione, molto bella ❤
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Nota importante: La storia non è editata da professionisti, nasce con poche pretese. Una piccola fantasia che, se vorrai, ti terrà compagnia per un po’. Buona lettura ^_^
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Epilogo
«Sono felice che tu sia venuto a restituirmi l’anello, alla fine un regalo di Nicolas ci ha riuniti e un altro suo regalo ci ha resi liberi e… felici. » Laura strinse forte la mano di Ice che gli camminava accanto tra il sentiero del boschetto che circonda la casetta di legno al centro della piccola radura. Erano già diversi minuti che osservano in silenzio i candidi fiocchi di neve. Adoravano passeggiare insieme e parlare di cose anche senza importanza, come la consistenza della neve che si scioglie appena si posava sulla mano. Ice si fermò e afferrando anche l’altra mano di Laura la fece volteggiare davanti a sé.
Ora erano uno difronte all’altro, il loro sguardo rivolto verso il cielo, osservano la neve cadere e posarsi sui loro visi. Le mani intrecciate, la frase di Laura rimasta sospesa in quel silenzio senza tempo, che solo una soave nevicata ti fa assaporare. Un lontano fruscio di neve che cade a terra da un ramo troppo piegato sotto il suo peso, ridesta i due ragazzi che si guardano negli occhi.
«Già » risponde Ice, «E pensare che ero venuto veramente a dirti addio ed ero veramente convinto che tu stessi con Luca, ormai travolta dalle responsabilità e indottrinata dalle regole.»
«Hai creduto veramente che stessi con Luca? » Chiese lei.
«Già e prima con Sun » rispose serio.
«Sun, come puoi aver pensato…» poi un dubbio assalì Laura «Non avrà frainteso anche lui i miei sentimenti? »
Ice rise di una sincera e sonora risata che fece sorridere anche Laura che gli chiese «Cosa c’è, cosa ho detto di buffo? » Per nulla contrariata la ragazza si godeva il suo amore. Era così bello vederlo ridere, vederlo finalmente sereno ed era meraviglioso stare insieme.
«Da quando ti conosco non faccio che ridere, » spiegò Ice cercando di tornare serio «Sei uno spasso. »
«Okey, lieta di essere il tuo clown personale, ma vorresti spiegarmi? »
«Sun non ha mai penato che tu fossi interessata a lui. E’ una cosa troppo inconcepibile per lui. Come potrebbe una Vedente innamorarsi di un custode… è fuori da ogni regola. Credeva semplicemente che volessi sentire da lui le spiegazioni che ti dava. Chissà che noia, povero amore mio, » disse ironico accarezzandole la fronte per asciugare una goccia di neve ormai sciolta.
«Certo prenditi gioco di me, ma se tu non fossi sparito per un anno intero non mi sarei ridotta a guardare la tua copia. » Rispose Laura fingendo un broncio.
Ice rise di nuovo, forse era vero che non aveva mai riso e ora ogni occasione era buona o forse il suo cuore era finalmente libero dall’oppressione del “non essere voluto”. Ora c’era chi lo amava incondizionatamente e che aveva lottato per stare con lui.
«Comunque sono felice che il mio atteggiamento non abbia suscitato fraintendimenti con Sun » disse pensierosa Laura, ma poi le venne in mente una cosa e domandò «Ma tu sei proprio sicuro, perché io Sun non l’ho più visto e ormai è un mese che abbiamo lasciato la Corte. »
«Certo, lui stesso mi ha detto che era stato allontanato per un’assurdità e mi ha raccontato che gli avevano imposto di troncare la vostra particolare amicizia. Lo ricordo ancora mogio e mortificato che mi dice: “Come fanno a pensare che una Vedente si possa innamorare di un custode, è un’assurdità. Milady è solo una ragazza simpatica e curiosa, che vuole conoscere tante cose.” »
«Ti ha detto così? » chiese incredula lei. Era proprio vero che Sun rispettava ciecamente le regole, ed era anche molto buono e generoso.
«Ti ho detto che per lui non era possibile immaginarti interessata a un Custode. » Ice continuava a parlare accarezzandole, prima il viso, poi i capelli e Laura pensò che era bellissimo poter stare con lui così serenamente.
«Chissà che colpo quando a saputo di noi, » disse seria, ma Ice rise, questa volta una piccola risata amara.
«Già, credo che non mi perdonerà mai. Ho infranto la regola delle regole, » disse scordando in una leggera smorfia la bocca.
«Ma tu non hai fatto nulla. E’ come hai detto tu, i nostri cuori si sono innamorati e noi non abbiamo colpa. E poi siamo nella profezia…» Laura gli fece l’occhiolino, ma tornò seria, fece un respiro profondo prima di confessare «Non so dirti di preciso quando mi sono innamorata di te, ma credo fin da subito. »
«Io » iniziò lui «Credo dal momento in cui stavi cercando di svignartela. Ho capito subito che eri strana… particolare… mmm, pazza ragazza.»
«Già, visto che l’odio e l’amore sono le due facce della stessa medaglia, forse anch’io mi sono innamorata di te da quando mi hai fermata sulla soglia di casa. Perché ti ho detestato! » proclamò mettendo un pochino il broncio. Lui le prese il viso tra le mani e lei sorrise. Si guardavano intensamente e teneramente.
«Speriamo che d’ora in poi anche le mie sorelle potranno scegliere con chi stare e come vivere» disse Laura un po’ rattristata e pensierosa.
«Credo che sarà proprio così, anche se per due di loro la scelta è già ricaduta su uno Studioso, ma magari per Celeste ed Elena c’è ancora speranza, » disse con una smorfia Ice.
«Dici che saranno libere di scegliere come me? »
«Ora dipende da loro, la strada è stata aperta. Questo fermaglio sembra funzionare bene. Ora sono libere. Anche se… » disse malizioso.
– Cosa? – chiese Laura curiosa.
-Ho sentito che Giovanni sta facendo di tutto per riconquistare la sua Vedente. Sembra che alla fine abbia compreso di essere veramente innamorato di lei e che da quando lei non ne vuole più sapere… insomma sembra un matto. La segue ovunque e vuole partire con lei, per quel famoso viaggio intorno al mondo di cui parla sempre Elena, – disse sorridendo. Laura rimase a bocca aperta e il ragazzo sempre più divertito aggiunse: – Ma quale incantesimo ci fate voi Vedenti a noi poveri ragazzi – e le strizzò l’occhio.
Laura rimase pensierosa e Ice allora tornò serio e le chiese « Che altro ti tormenta? »
«Veramente a Celeste piaceva Luca, ne sono praticamente sicura, chissà se… »
Ice sbuffò « Non puoi sistemare ogni cosa, stai serena, lascia che le cose vadano come devono. Ci sono stati molti cambiamenti a Corte e altri ne verranno… » poi si zittì, scrutando la ragazza con interesse e con finto sarcasmo chiese « …oppure ti sei pentita? » Ice trattenne il fiato attendendo una risposta che non tardò ad arrivare. «Mai» gli alitò Laura prima di posargli un tenero bacio sulla guancia, soffermandosi come a volersi inebriare del suo profumo.
Dopo un momento di silenzio Laura volle fargli una domanda, ma aveva un po’ di timore e la fece sottovoce «Mmmm… cambiando argomento. Ice dimmi la verità… » lui annuì e lei proseguì «Quando mi hai riportato l’anello, volevi andare via subito vero? Volevi fuggire da me immediatamente. » Lui annui serio «Cosa ti ha fatto esitare? Perché hai esitato vero? Stavi andando via subito, ma ho visto che hai vacillato un attimo e lì ho preso il coraggio di parlarti con il cuore in mano, ma a te cosa ti ha fatto… » l’emozione nel rievocare quel momento tanto doloroso le tolse la voce.
Ice le fece scivolare le mani sui fianchi come a voler abbracciarla, ma senza stringerla, un tocco delicato.
«Il tuo sguardo! » Sospirò e poi proseguì «Ti ho detto che ero convinto ti fossi piegata come le tue sorelle alle volontà dei tuoi genitori, ma quando ho visto quella luce nei tuoi occhi, quando ho visto come mi guardavi nonostante fosse passato un anno, ho capito. Non era vero niente, tutto ciò che credevo, di cui ero assolutamente certo, era messo in discussione. Mi sono chiesto se avrei mai avuto la forza di lasciarti lì a soffrire. »
«Quale sguardo? » chiese maliziosa lei.
«Questo sguardo, mi guardi in un modo che … » Ice era totalmente, completamente, imbarazzato.
«Come se fossi la cosa migliore che avessi mai incontrato? » lo incalzò lei dandogli una spiegazione.
Lui annuì «Come se fosse sempre la mattina di Natale e io il tuo regalo da scartare, » disse sorridendo e scherzoso. Il suo solito sorriso face mancare il fiato a Laura, la quale non perse tempo e passandogli le braccia intorno al collo, avvicinò le sue labbra a quelle di lui e sussurrò prima di baciarlo «Ma tu sei il mio regalo e ogni volta che ti vedo, per me è Natale…»
Pingback: Capitolo ventunesimo – Seconda parte | LeggimiScrivimi il Blog di Tricoli Sara
Bravissima Sara! Non vedo l’ora che ci lavori un po’ su e crei qualcosa di più articolato!
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Grazie ☺️
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Che epilogo romantico ❤
Bacio
Sid
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Volevo concludere un po’ di questioni lasciate in sospeso e loro due che chiacchierano tranquilli sotto la neve mi sembrava un bel modo 😅
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