Capitolo diciannovesimo – ORA BASTA!

Nota importante: La storia non è editata da professionisti, nasce con poche pretese. Una piccola fantasia che, se vorrai, ti terrà compagnia per un po’. Buona lettura ^_^

Clicca qui per : SinossiPrologoCapitolo primo … (ogni capitolo ti porta al successivo)

Qualche riga del capitolo precedente…

– È un anno che ti dico che le mie visioni sono molto forti e che spesso non sarei nemmeno costretta a recarmi nella cupola, perché il messaggio già si propaga appena mi avvicino, ma voi ignorate ogni cosa che vi può sminuire. Beh lavorandoci sono sicura che una soluzione potrebbe esserci, ma voi non volete. Allora sapete cosa vi dico… – La Ragazza si alzò per dare maggior enfasi alle sue parole, pur mantenendo un tono calmo e contenuto. – … Non è un mio problema se voi siete ottusi. –
Questa affermazione scatenò un’altra ondata di chiacchiericcio e Ilda e Omar e tutti gli studenti e le Vedenti si sentirono offesi.
-Ragazzina non ti sembra di esagerare? Porta rispetto e chiedi scusa a tutti noi – proferì Omar con tono autoritario.
Laura alzo un sopracciglio divertita da quel tono da padre severo. “Ora si ricorda di essere un padre? ” Pensò infastidita.
Senza scomporsi rispose – No, non lo farò, perché questa è la verità!

Capitolo diciannovesimo – ORA BASTA!

Rimasero tutti basiti, ma Ilda fu la prima a riprendersi e con il solito tono autoritario da regina proferì. -Non mi interessano le tue scuse, adesso tu smetti immediatamente di fare la bambina viziata. Ti stai rendendo ridicola. Ora vieni immediatamente a Corte e senza discutere. Devi compiere il tuo dovere, devi presenziare alle sedute e imparare a gestire maglio il tuo potere come tutte noi e non voglio più sentire sciocchezze sull’inutilità della cupola. Da sempre le cose sono andate così e così andranno sempre.-

Laura fece un passo avanti e inclinando un pochino la testa di lato disse con una voce dolce – Devo tornare a Corte con te?-

Ilda sembrava compiaciuta del suo atteggiamento arrendevole e annuì, mentre Laura proseguì con una voce sempre più strana, come se parlasse un automa che aveva studiato la parte alla perfezione. – E magari sposarmi con Luca in modo da procreare delle altre Vedenti che verranno messe in tante case magiche, in modo che il loro potere sia forte e che salvaguardino il futuro del mondo.-

-Esatto, – intervenne Omar – Questo è quello che devi fare. Per questo sei nata. – Annuì soddisfatto.

Laura proseguì – Magari è anche il caso che dimentichi tutto questo, che dimentichi che forse ci può essere un altro modo per vivere e nello stesso tempo fare il mio dovere. Devo semplicemente scordarmi i miei desideri di libertà e amore. – La voce della ragazza era insipida. Ilda le tese la mano e Laura fece un altro passo avanti, come a volerla afferrare, poi si arrestò. Strinse i pugni e puntellò i piedi in una chiara “posa da guerra”.

-No, ora basta! Sono anni che mi usate e ora cerchi anche di manipolare la mia mente? Come hai fatto con Gregorio? Non ti permetterò di rendermi la tua marionetta. Ora hai veramente toccato il fondo. Non sapevo avessi questo potere, ma lo trovo spregevole voler manipolare a comando gli altri. Mi hai fatto pensare e dire cose che non mi appartengono e questo è veramente ignobile. –

Alzò lo sguardo fiero e rivolgendosi a tutti i presenti proseguì: – Sono anni che in me non vedete altro che uno strumento e io posso comprendere la necessità, posso comprendere che il mio potere serva, ma non comprendo il modo, il metodo. Questo dover continuamente decidere per me… – Si voltò verso tutti che impietriti la guardavano, poi fissò il viso di sua madre e disse -Non so come sia il tuo potere, quali limitazioni abbia, ma io ti ho già spiegato che nella casa dove sono cresciuta non mi sono mai recata nella stanza designata, ma giravo per casa senza limitazioni e le visioni venivano comunque sempre trasmesse… e questo fin da quando ero bambina. Quindi ci deve essere un modo per far funzionare le cose anche senza essere costretta a stare qui. Un luogo che tanto ho sognato, ma che in questo ultimo anno ho imparato ad odiare. – Con le braccia indicò tutto ciò che la circondava. Con la voce un po’ strozzata proseguì -E se anche un modo non ci fosse… – un dito le si appoggiò dolcemente sulle labbra, invitandola al silenzio. Era Ice che, senza che lei si accorgesse, le era accanto e le bisbigliò: -Non dire ciò che ti farebbe star male subito dopo. Non aggiungere altro.-

Lei lo guardava incredula. Gli occhi le si velarono di lacrime, nuovamente. Ice stava bene, era in piedi davanti a lei e i suoi occhi erano vivi più che mai. Aveva la fronte imperlata di sudore ed era visibilmente provato, ma stava bene. La fissavano con accondiscendenza e Laura sapeva che aveva ragione, già si stava pentendo di tutto questo, avrebbe sempre provato un gran senso di colpa, ma diversamente non sarebbe sopravvissuta allungo in quel luogo. Si sarebbe ammalata e sarebbe morta in quella gabbia dorata. Ora lo comprendeva bene. Non era solo la mancanza di Ice ad averla spenta, era la delusione per tutto quello che aveva creduto sarebbe stato e che invece l’aveva amareggiata. Tanti anni chiusi in gabbia a sognare la libertà a sognare una famiglia che l’amava e che desiderava la sua felicità. Tanti anni a sognare l’amore dei suoi genitori. Invece era solo passata dalla padella alla brace. Da una gabbia ad un’altra. Anche se Ice fosse rimasto a Corte, lei non sarebbe mai stata completamente felice. Laura voleva la sua libertà.

Questa rivelazione fece sussultare Laura che non poteva credere di essere così egoista. Non poteva credere di desiderare così tanto una cosa da fregarsene di ogni dovere. Eppure la colpa non era tutta sua. Erano le loro stupide regole che non volevano infrangere, erano i loro continui “no” a cercare alternative che la facevano sembrare un mostro.

Ice annuì – Hai ragione ma… – le disse in un bisbiglio e poi le appoggio una mano sulla spalla e aggiunse -Magari hanno bisogno solo di comprendere, hanno bisogno solo di un po’ di tempo.-

-Ora ho capito, – esordì Nicolas applaudendosi da solo con un fragoroso sbattere di mani – Ora ci sono!-

Tutti si voltarono a guardarlo mentre si alzava e avanzava ridendo verso i ragazzi rimasti immobili. Si rivolse ad Ice – Dimmi, dove dovrebbe essere Laura in questo momento? – la sua domanda era diretta e nonostante il sorriso che aveva sulle labbra il suo tono era estremamente serio.

Un leggero vociare si alzò, tutti erano esterrefatti da questa strana domanda, ma appena videro Nicolas lanciare degli sguardi ammonitori, il silenzio tornò sovrano. Nicolas tornò a concentrarsi su Ice.

Il ragazzo parve confuso, allora Nicolas gli ripeté la domanda – Rispondi, dove dovrebbe essere Laura in questo momento?-

– Come faccio a saperlo? Credo qui a Corte! –

– No, No, No! – disse Nicolas scuotendo la testa -Guarda bene Ice, tu Vedi dove dovrebbe essere Laura. Lei qui è infelice, lei qui si sta autodistruggendo, lei qui sta piano piano spegnendosi e quindi è in pericolo. Sì onesto con te stesso, con me e con tutti. Non ti accadrà nulla. Guarda bene dentro di te, dovresti riuscire a focalizzare, non è solo istinto il tuo. Hai visto il pugnale che la colpiva, quindi ora dimmi, dovresti vedere dove portarla per salvarla.-

Laura alzò la sua mano e l’appoggiò delicatamente su quella di Ice che era sempre sulla sua spalla e poi lo incoraggiò -Dimmi Ice, dove dovrei essere? –

Capitolo successivo

11 pensieri su “Capitolo diciannovesimo – ORA BASTA!

    • Due e mezzo per la precisione 😅 ho appena pubblicato il ventunesimo prima parte ☺️
      Ormai siamo alla fine 😢
      C’è chi mi dice che avrei potuto scrivere molto molto di più … Far vivere a Laura grandi avventure 😳Forse 🤔🤔🤔 forse un giorno 😘

      Piace a 1 persona

  1. Pingback: Capitolo diciottesimo – SALVARE ICE | LeggimiScrivimi il Blog di Tricoli Sara

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...