Capitolo secondo – VIGILIA DI NATALE
Seduta alla tavola della grande sala da pranzo con affianco un’enorme abete decorato Laura mangiava in silenzio, lentamente con quella strana calma dettata dalla consapevolezza che sarebbe stata l’ultima cena, l’ultima sera, l’ultima notte che avrebbe trascorso sola in quella casa. All’improvviso una luce, un’apparizione, chi poteva essere. Laura scattò in piedi sorpresa e forse un po’ intimorita. Era Babbo Natale, almeno così sembrava. Sapeva che Babbo Natale era molto impegnato, specialmente la vigilia di Natale e mai e poi mai si sarebbe aspettata una sua visita. Forse dopo tanti anni aveva intenzione di esaudire il suo unico desiderio?
Però questa figura era un po’ diversa da quella che la casa le aveva sempre mostrato nella sua mente. Si aspettava un uomo anziano, molto anziano, con una lunga barba bianca e un vestito rosso bordato di pelliccia bianca e con una grossa pancia. Invece davanti a se c’era un ragazzo, poco più grande di lei, forse sui trent’anni, ma pur sempre giovane. Aveva i capelli castani un po’ lunghi sulle spalle, grandi occhi azzurri e un fisico asciutto. Il suo abito non era rosso, ma blu, ma effettivamente la sua giacca era bordata da una pelliccia bianca.
«Ciao Laura » disse lui con voce gentile avvicinandosi un po’.
«Ciao » rispose la ragazza titubante. Avrebbe voluto fargli tante domande ma riuscì a pronunciarne solo una « Ma tu sei Babbo Natale? »
Lui sorrise «Sì, ma chiamai pure Nicolas. Sono passato a trovarti per scusarmi. Non ho mai potuto regalarti quello che mi chiedevi, non potevo, ma avrei voluto tanto. » La voce sinceramente commossa sorprese la ragazza, lui proseguì: «Tu aiuti tante persone e salvi tante vite, meriteresti un po’ di felicità. Vedrai da domani la tua vita cambierà, raggiungerai i tuoi compagni e avrai amici e sarai felice, vedrai.»
La frase piena di promesse fece piangere Laura di calde lacrime silenziose, allora Nicolas, che aveva spesso osservato la piccola, decise di farsi avanti e abbracciarla per consolarla. Poi proseguì «Natale vuol dire famiglia, vuol dire amore, amicizia, gioia, donare e donarsi, aiutare e aiutarsi…, ma tu, piccola mia, non hai mai avuto nulla di tutto questo e io mi sono sempre rammaricato per questo, ma ora… cambierà.»
Stretta in quel forte e tenero abbraccio a Laura tornò alla mente un abbraccio di tanti anni prima, rivide il viso di sua madre che la salutava sulla soglia di quella casa. I suoi occhi tristi ma fiduciosi, erano di un intenso blu. L’abbraccio del padre, così virile e tenero allo stesso tempo, il suo bacio deposto sulla fronte come un sigillo del suo amore. Quelle poche parole «Andrà tutto bene. Ora entra in casa piccola mia.» Laura aveva obbedito convinta che sarebbero tornati presto a riprenderla…
Ora c’era Babbo Natale, l’uomo più buono del pianeta che la consolava e l’abbracciava. Appena Laura riuscì a smettere di piangere chiese: «Come fai a sapere che domani cambierà qualcosa, arriverà un amico, il mio regalo? »
«No piccola, non verrà un amico, ma verranno i tuoi Custodi per condurti a Corte, dove troverai finalmente il tuo posto e dove ci sono altre persone come te, le tue sorelle e i tuoi genitori, » sospirò «Non sarai più sola. Ecco ti lascio il mio dono di quest’anno » e un piccolo pacchettino apparve sul tavolo.
E con questa ultima frase, sciolse l’abbraccio e scomparve in un lampo luccicante.
«No aspetta» urlò Laura. Avrebbe voluto parlare ancora un po’ con lui, ma era già andato e le rimase solo la forza di mormorare un “Grazie” dal profondo del cuore. Poi, uno scampanellio che proveniva dall’esterno si diffuse come una dolce melodia per poi affievolirsi e scomparire. “Peccato” penso tra se, “Sicuramente ha molte consegne da fare in questa notte magica, è stato tanto gentile a fermarsi anche se per poco”.
Scrollo le spalle e non si fece angosciare rincuorandosi della lieta notizia di ricevere finalmente visite e poi dal fatto che comunque fosse andata, sarebbe stata ugualmente libera.
Felice scartò il pacchettino e dentro trovò un anello, molto semplice, con una piccola pietra azzurra. Laura lo indossò immediatamente e si ripromise di non toglierlo più. Anche se il regalo più importante le sembrò il sincero abbraccio e affetto appena ricevuto da Nicolas. Consumò la sua cena e si coricò presto, e stranamente, nonostante l’eccitazione per la rivelazione, si addormentò subito.
Scritto molto bene, piaciuta tanto la parte dell’abbraccio tra lei e Nicholas. ❤
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Dopo tanti anni un vero abbraccio ☺️
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Che belle atmosfere, che delicatezza di parole e gesti!
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☺️😘
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